martedì 10 marzo 2015

Bimbi prematuri: voce e battito del cuore della mamma aiutano il loro cervello a crescere

Questo studio  del Brigham and Women’s Hospital in Boston, mette in risalto come la voce ed il suono del battito cardiaco della madre , siano di vitale importanza per un corretto sviluppo cognitivo e fisico; tutti aspetti già ampiamente conosciuti e messi in pratica dalla moderna musicoterapia, ancora una volta la voce ed il suono sono la chiave per l'evoluzione...



COSA SERVE AL CERVELLO DEI BAMBINI NATI PREMATURI PER SVILUPPARSI? SEMPLICE, LA VOCE E IL BATTITO CARDIACO DELLA PROPRIA MAMMA. AD AFFERMARLO È UNA RICERCA DEL BRIGHAM AND WOMEN’S HOSPITAL DI BOSTON (STATI UNITI) PUBBLICATA DALLA PRESTIGIOSA RIVISTA PNAS. UN RISULTATO STRAORDINARIO CHE POTREBBE PRESTO CAMBIARE IL MODO DI APPROCCIARSI AI BAMBINI NATI PRE-TERMINE.


Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità si considera prematuro un bambino nato tra la 22esima settimana e la 37esima settimana completa di gestazione. Il problema principale è rappresentato dalla difficoltà a respirare poiché le cellule dei polmoni non sono ancora mature. Il processo che porta queste cellule a maturare avviene in continuazione giorno dopo giorno. Non solo, una nascita troppo anticipata porta con sé numerosi altri problemi e il rischio di disabilità e anomalo sviluppo cognitivo non è così remoto.
Nel tentativo di portare a termine anche la maturazione cerebrale gli scienziati statunitensi hanno esposto 40 bambini prematuri, nati dalle 8 alle 15 settimane prima del dovuto, all’ascolto della voce e del battito cardiaco della propria madre. Ciò è stato possibile installando all’interno delle piccole incubatrici degli altoparlanti con la registrazione dei suoni. La “cura” è durata per tre ore al giorno in aggiunta al contatto “reale” con la mamma.
Dalle analisi è emerso che i bambini sottoposti al test, a differenza di quelli trattati con le cure standard, presentavano un maggior sviluppo della corteccia cerebrale uditiva. Un risultato che secondo la rivista che ha pubblicato lo studio potrebbe aiutare notevolmente i medici e i genitori che si prendono cura dei bambini prematuri nella prevenzione dei problemi di sviluppo cognitivo.
DANIELE BANFI
MILANO PER LA STAMPA SALUTE HTTP://WWW.LASTAMPA.IT/