lunedì 5 agosto 2013

Cantare in coro? Fa vivere (e respirare) meglio

Uno Studio svedese, scopre che i battiti del cuore dei coristi si sincronizzano con quelli degli altri dalle prime note, la voce  si rivela sempre di più "strumento musicale" a tutti gli effetti, capace di produrre risultati che hanno dell'incredibile. La musicoterapia lo insegna da tempo...la voce il primo strumento.



Cantare in coro allunga la vita, riduce lo stress e ha per l’organismo umano gli stessi benefici di una lunga seduta di yoga. Sono cose che chi canta abitualmente insieme ad altre persone intuiva da tempo, ma che ora sono state scientificamente provate da una meticolosa ricerca dell’università di Goteborg, in Svezia.  

Gli scienziati hanno monitorato le reazioni dell’organismo di un gruppo di giovani coristi e hanno fatto una scoperta sorprendente: i loro battiti del cuore si sincronizzano già dopo le prime note. Cantare insieme produce inoltre un effetto calmante molto simile a quello dello yoga, dovuto al controllo della respirazione che il canto lirico non amplificato da microfoni richiede.  

«Il canto - ha spiegato il professor Bjorn Vichoff, responsabile della ricerca – è una forma di respirazione controllata, che in sostanza come lo yoga insegna ai polmoni a respirare meglio».
I benefici dovuti a una buona ossigenazione sono numerosi: si riduce lo stress, ci si rilassa, si rafforza il sistema immunitario, si attenua la fatica, si migliora l’umore e persino gli inestetismi della pelle vengono combattuti con efficacia. Le cliniche che offrono servizi di ossigenoterapia promettono dunque a caro prezzo esattamente le stesse cose che si possono ottenere gratis cantando abitualmente in coro.  Il «Journal of Music Therapy» ha elencato già nel 2004 un consistente elenco di terapie musicali che possono essere adottate negli ospedali e negli ospizi, semplicemente convincendo i pazienti a cantare insieme. Alcune malattie senili, come la demenza, possono essere combattute organizzando un coro serale, che abitua i pazienti a ricordare le parole e i tempi dei brani. La Yale University, a sua volta, ha svolto una ricerca nel Connecticut, dimostrando che nelle cittadine che avevano un coro l’età media della popolazione era sensibilmente più alta.  
Ma ci sono altri benefici, di carattere psicologico, che derivano dal cantare insieme. Nel coro, la personalità individuale viene annullata, e non c’è spazio per il narcisismo. Chi fa sentire troppo la propria voce viene ripreso, o allontanato se insiste. Stare nel gruppo ti protegge e ti rilassa, e i migliori cori sono quelli nei quali non emergono mai singole voci e il canto è un insieme armonico omogeneo e indefinibile. In ogni coro ci sono ovviamente anche rivalità e antipatie, ma nel complesso quello che si crea è un gruppo omogeneo e solidale. 

vittorio sabadin

articolo completo  http://www.lastampa.it/2013/07/17/societa/cantare-in-coro-come-lo-yoga-fa-vivere-e-respirare-meglio-Qd3Uw0YGAQOTXFx8NvC80N/pagina.html

mercoledì 29 maggio 2013

Limina oltre i confini del suono

Il nuovo "open project" di David Rossato e Lorenzo Pierobon 

Musica sperimentale e contemporanea,  dialogano con: arte grafica, danza, video, teatro, colonne sonore, dj set ...



Un cantore e un alchimista di suoni si ritrovano  per esplorare quei luoghi  dove ogni suono, silenzio ed emozione hanno pari dignità d'esistere e importanza. In quello spazio avviene l'incontro tra un fenomeno sonoro esterno ed i nostri vissuti interni, tracce della nostra anima.  limin8.wix.com/limina

venerdì 26 aprile 2013

La musicoterapia secondo Brian Eno

Avevo proposto qualcosa di simile più di una decina di anni fa ad alcuni reparti di ospedale e hospice. Il progetto prevedeva  delle camere di "decompressione" con diffusori per musica ed immagini (musicoterapia passiva) ed una parte adibita ad attività di musicoterapia attiva, ma come si sa nessuno è profeta,specialmente in questa patria. Complimenti a mr. Brian Eno per le sue intuizioni , ma ancor di più al Montefiore Hospital, che ha deciso di intraprendere questo percorso per i suoi pazienti (L.P.)
  
Prende corpo, e approda per la prima volta in una struttura sanitaria, il progetto 77 Million Paintings creato dallo storico produttore degli U2 e dei Talking Heads. Da ingegnere del suono, ha infatti realizzato un sistema che accosta musiche rilassanti e immagini combinate casualmente, con l'obiettivo di calmare e rasserenare i pazienti ricoverati.
A fare da apripista a questo sistema è una struttura all'avanguardia come il Montefiore Hospital a Hove nell'East Sussex. Qui nascerà la cosiddetta "stanza della calma", che secondo il progetto di Eno sarà destinata a pazienti, familiari, medici e operatori che vogliono prendersi una pausa dalle preoccupazioni e dalle patologie in compagnia di installazioni sonore e luminose. La stanza - che sarà aperta gratuitamente - si chiama "Quiet Room for Montefiore" ed è composta da una serie di otto schermi al plasma che rimandano colori e forme che si trasformano dolcemente. A selezionarli, e in un ordine random, un software che li mescola creativamente senza ripetere mai la stessa combinazione sullo sfondo di impulsi sonori poco invasivi.
L'iniziativa sta riscuotendo un enorme successo tra i pazienti che escono dalla stanza artistica rilassati e calmi. E che secondo alcuni esperti in futuro potrebbe avere applicazioni anche nella terapia del dolore e per la cura delle malattie del sonno.  Il musicista, che in Gran Bretagna definiscono "l'alchimista della note", ha spiegato che "la musica è capace di dare tranquillità. Basta dirsi:'stai calmo e ascolta'. Questa è la ragione del mio lavoro".

fonte http://www.farmacia.it/index.php/news/articolo/23/11304

sabato 2 marzo 2013

haiku la voce "sola" di Lorenzo Pierobon

Il nuovo lavoro di Lorenzo Pierobon, undici brani di sola voce e canto armonico. Disponile su cd, iTunes e nei migliori digital stores.

Questi undici brani di “sola voce” parlano la stessa lingua di una polaroid, di una istantanea che estrae dal continuum della vita, una porzione di fiume da tenere sempre in tasca. Da una vocale: che sia una “A” od una “O” od una “E” si dischiudono mondi, galassie emotive inesplorate, ogni vocale si fa abside, catino, navata, cattedrale oppure ci trasporta ai piedi e in cima ad una montagna, o ancora si fa traversata di dune del deserto, pellegrinaggio tra le colline. Questi haiku vocali  sono la prova sonora che si può costruire un’architettura con una sola vocale, o con meno ancora: della voce può bastare anche una sola increspatura. Ovunque  ci conduca Lorenzo Pierobon, sentiamo che il luogo in cui siamo approdati è sacro, e ben al di là di qualsiasi religione costituita.(Dome Bulfaro)













Ascolta i brani su iTunes e Amazon



Registrato presso BB Audio Studio (Monza)
Ambience & Mastering: Matteo Agosti 
per Frequenze Studio (Monza)
Graphic cover: David Rossato

DISCIPLINE RECORDS


 




martedì 15 gennaio 2013

Letto armonico monocordo e massaggio sonoro

Il termine monocordo deriva dal greco monòchordon (mònos, "unico" e chordê, "corda") e significa "strumento a corda unica", anche se di fatto alcuni monocordi sono dotati di più corde, solitamente accordate alla medesima altezza.

Il letto armonico ha una tavola di  risonanza che permette la trasmissione delle vibrazioni delle corde collocate sotto la tavola stessa, queste corde vengono, sfregate, toccate, pizzicate dal musicoterapeuta, provocando così una piacevole vibrazione che si propaga attraverso tutto il corpo. Queste vibrazioni  effettuano  una stimolazione su diversi piani: fisico, mentale, emozionale,  rilassando e raggiungendo anche le parti più interne del corpo, per dialogare con l'acqua di superfice di cui siamo in buona parte costituiti. Ne deriva un senso di pace, di quiete interiore e di presenza. 
Il letto armonico monocordo è consigliato a persone che attraversano stati di  forte stress o di stanchezza cronica, ed è utilizzato nelle tecniche di musicoterapia integrata transpersonale.

 
Il nostro letto armonico monocordo, è costruito utilizzando legni pregiati, sfruttando la competenza decennale  di due maestri liutai costruttori di clavicembali Alberto Colzani e Luca Vismara, che lo hanno progettato. Questo strumento ha una particolarità molto importante,  la cassa di risonanza può essere ribaltata, grazie ad un meccanismo di rotazione, in modo da portare in luce le corde per una accordatura semplificata; inoltre una volta fissato in questa posizione si trasforma in un monocordo a 68 corde, utilizzabile come strumento musicale a tutti gli effetti. L'accordatura può essere personalizzata per ogni esigenza. 

Il prezzo di questo strumento si colloca in una fascia di mercato molto appetibile, proponiamo inoltre un pacchetto offerta in cui nel  prezzo totale è incluso un workshop di formazione sull'utilizzo dello strumento (si possono acquistare anche separatamente letto armonico o workshop) .

Il programma del workshop di formazione prevede i seguenti argomenti :
lo strumento - pizzicati e bordoni - suonare con i metalli, legni, archetto e battenti - utilizzo della voce -  teoria e applicazioni della triplice risonanza.





 Info:            347.1586101  Alberto Colzani        info@colzaniharpsichords.com
              349. 5845588  Lorenzo Pierobon  info@lorenzopierobon.com